Il mondo della moda diventa sempre più social sulla scia delle nuove tendenze.
Grazie alla 3C Competitive Analysis abbiamo riscontrato delle evidenze particolari sull’utilizzo che alcuni tra i principali marchi di moda fanno dei social.
Ricordiamo che la 3C COMPETITIVE ANALYSIS è un innovativo approccio di analisi quali-quantitativa, disegnato da CrowdM per comparare i brand competitor con l’obiettivo di fornire gli insight indispensabili per migliorare la social media marketing strategy aziendale.
Con questo approccio abbiamo analizzato i comportamenti social di tre marchi importanti della moda durante la “Paris fashion week” di marzo e settembre 2016, tramite un procedimento top-down dei contenuti (da quelli più generici a quelli collegati con la sfilata).
Durante l’analisi abbiamo diviso gli argomenti per le seguenti categorie:
– Corporate: tutto ciò che riguarda il brand, non prettamente collegato ad apparel e accessories.
– Accessories: accessori proposti dai brand come borse, scarpe e cappelli.
– Appareal: vestiti e capi delle collezioni.
– Beauty: make-up e profumi.
Per avere un quadro completo delle strategie messe in atto, sono state analizzate tutte le tipologie di post pubblicati sui social in tre periodi in particolare: i sette giorni prima della sfilata, il periodo clou, stimato in tre giorni (centrale il giorno della sfilata) e i sette giorni successivi alla sfilata.
Quali evidenze sono emerse?
– Twitter
I contenuti pubblicati su Twitter sono diminuiti notevolmente.Complessivamente, i tre social hanno twittato il 58% in meno rispetto alla sfilata di marzo.
– Story telling
È stato molto utilizzato per conferire un filo conduttore al tema della sfilata. Due marchi su tre hanno utilizzato questa tecnica, pur trattando temi differenti. Lo story telling, inoltre, è apparso trasversale sui social, eccezion fatta per Snapchat.
– Instant article
Nella sfilata di settembre sono stati utilizzati molto gli instant article. 2 brand su 3 hanno utilizzato la nuova applicazione di facebook per la diffusione dei contenuti, favorendo la fruizione da mobile.
– Snapchat
Viene utilizzato da due brand su tre. Entrambi i brand hanno lasciato “pollice” libero a modelle ed influencer che, durante i giorni caldi della sfilata, hanno condiviso video e foto dei momenti più importanti della sfilata. Non sono mancati, per un brand, snap di momenti più divertenti e meno istituzionali condivisi dalle modelle.
– La diffusione dei contenuti
Oltre alle normali sponsorizzazioni su facebook e twitter, un brand ha affidato il “compito” di condivisione anche alle modelle tramite i loro profili Instagram.
– Instagram Stories
È stato utilizzato da due brand su tre. Per un’azienda è servito come risonanza del filone di story telling, mentre per l’altra, è stata raccontata la “storia” di alcuni attimi della sfilata e della location soltanto il giorno dopo della sfilata.
– Le dirette su facebook
Durante la sfilata le dirette su facebook sono state supportate da particolari “filtri” che hanno consentito un effetto regia, simile alla televisione.
Queste e altre evidenze sono state dedotte grazie ad un meticoloso lavoro quali-quantitativo svolto sui social.
Il metodo della 3C Competive Analysis è uno strumento fondamentale per individuare le best practice.
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