Chatbot: stato e prospettive del mercato in Italia


“Progress isn’t made by early risers. It’s made by lazy men trying to find easier ways to do something.”

– Robert A. Heinlein

Compiti ripetitivi, conversazioni che richiedono risposte standardizzate, reperimento di informazioni che risiedono su basi dati: sono tutte operazioni reiterate e basate su euristiche poco raffinate che portano via molto tempo al personale addetto.

Oggi è possibile impiegare un chatbot, basato sull’intelligenza artificiale e addestrato per eseguire queste operazioni 24h su 24, 7 giorni su 7. Un chatbot ben progettato può diventare il nuovo portavoce digitale dell’azienda. Oltre a migliorare il servizio per i clienti, l’adozione di questa tecnologia comporta grandi economie di scala per l’azienda, che può così dirottare il personale su compiti più interessanti e di maggiore complessità.

Ma a che punto è l’Italia con l’adozione di queste innovazioni?
Ce lo raccontano i dati forniti dall’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano:

  • ad oggi il 56% delle imprese ha già avviato progetti di Intelligenza Artificiale.
  • il 25% dei progetti possono essere ricondotti al mondo dei  virtual assistant/chatbot (cioè “agenti software in grado di eseguire azioni e/o erogare servizi a un interlocutore umano, basandosi su comandi e/o richieste recepiti attraverso una interazione in linguaggio naturale, scritto o parlato)”.
  • I virtual assistant vengono in genere utilizzati come contatto di primo livello con il cliente che si rivolge al Customer Care aziendale

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Intelligenza artificiale in Italia

Fonte: Osservatorio Artificial Intelligence, School of Management del Politecnico di Milano, 2019

Sempre secondo l’Osservatorio, le imprese italiane hanno ancora una scarsa consapevolezza delle reali opportunità insite in queste innovazioni: attualmente solo il 12% delle imprese ha portato a regime almeno un progetto di intelligenza artificiale, mentre quasi una su due non si è ancora mossa ma sta per farlo (l’8% è in fase di implementazione, il 31% ha in corso dei progetti pilota, il 21% ha stanziato del budget). 

Tra chi ha già realizzato un progetto, ben il 68% è soddisfatto dei risultati e le più diffuse sono quelle di Virtual Assistant/Chatbot.  La conoscenza delle possibili applicazioni al servizio delle imprese è ancora poco diffusa. La maggioranza delle aziende inoltre identifica con AI il concetto di assistenti virtuali (31%).

CrowdM è  tra i first player in Italia ad aver scommesso su queste tecnologie. Grazie al know how acquisito possiamo offrire alle aziende un prodotto ‘chat in mano’, personalizzato in base alle esigenze e ad elevato valore aggiunto

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