“Per molto tempo la natura democratica del Web è stata abusata, per questo ora la Magna Carta, appare necessaria: voglio un web in cui non essere spiati e in cui non ci sia la censura”, e ancora, “…dobbiamo iniziare a parlare di diritto all’accesso al web. Internet deve restare gratis, aperto e neutrale”: questi alcuni dei concetti espressi a più riprese in questi anni da Tim Berners-Lee, il papà di internet.
Per molti le sue parole sono spesso apparse come un sogno, o peggio un’utopia. I fini commerciali delle aziende e il controllo coatto di alcuni governi dovuti a insicurezza e impreparazione digitale ci hanno sempre fatto pensare al peggio.
A quanto pare, però, il 13 ottobre 2014 sarà una data da ricordare perché il governo italiano ha varato la prima bozza di dichiarazione dei diritti di internet. A questo link potete scaricarne il testo: http://goo.gl/ADZ8Tq
Non è certo un documento risolutivo, e chissà quanti mesi, o anni, ancora dovremo aspettare per vederlo terminato, ma è un buon inizio, anche perché si presenta alla Presidenza semestrale italiana del Consiglio dell’UE e potrà essere confrontato con le attività della Commissione sulla democrazia digitale della House of Commons inglese, della Commissione tedesca, del Parlamento francese e con la Guida dei diritti umani per gli utenti internet pubblicata dal Consiglio d’Europa ad aprile.
L’obbiettivo non è scontato: si tratta di trovare regole conformi alla dimensione che ha Internet, e cioè universale e sovranazionale .
La carta dei diritti di Internet italiana presenta una premessa e 14 punti da approfondire e discutere. Eccone una sintesi:
- Riconoscimento e garanzia dei diritti, fondati sul rispetto di dignità, libertà, uguaglianza e diversità;
- Diritto di accesso, affinchè tutti possano accedere in condizioni di parità, con tecnologie selezionate a proprio gusto, adeguate e aggiornate, rimuovendo ostacoli economici, fisici e sociali;
- Neutralità della rete, per garantire il diritto di non subire discriminazioni, restrizioni o interferenze relative a mittente, ricevente, contenuti, dispositivi o applicazioni usate e in ogni caso a qualsiasi legittima scelta degli utenti;
- Tutela dei dati personali, affinchè i dati che consentono di risalire all’identità di una persona abbiano garanzia e rispetto di dignità, identità e riservatezza, previo consenso anche revocabile. Sul trattamento dei dati prevale l’autodeterminazione informativa;
- Diritto all’Autodeterminazione Informativa, affinchè i soggetti possano accedere ai propri dati, conservati per il tempo necessario definito dall’utente, per integrarli, rettificarli o cancellarli;
- Inviolabilità dei sistemi e domicili informatici, affinchè sia vietato l’accesso o l’intercettazione ai dati della persona senza l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria.
- Trattamenti automatizzati, affinchè nessun atto, decisione, provvedimento giudiziario o amministrativo possa essere fondato sul profilo o la personalità dell’utente definiti unicamente dal trattamento automatizzato dei dati stessi;
- Diritto all’identità, affinchè si possa avere una rappresentazione integrale della propria identità in rete, l’uso di algoritmi e tecniche statistiche per la costruzione di profili deve essere comunicata agli utenti che possono opporsi. L’identità in Internet verso la PA deve essere accompagnata da adeguate garanzie;
- Anonimato, al fine di poter comunicare ed esercitare libertà civili e politiche senza subire discriminazioni o censure. Eventuali limiti possono essere previsti e giustificati per tutelare un interesse pubblico;
- Diritto all’oblio, per ottenere la cancellazione dei propri dati dai motori di ricerca che per contenuto o tempo trascorso non abbiano più rilevanza. In ogni caso non è possibile esercitarlo limitando la libertà di ricerca o il diritto all’informazione dell’opinione pubblica;
- Diritti e garanzie delle persone sulle piattaforme, per ricevere informazioni chiare e semplificate sul funzionamento delle piattaforme e di eventuali modifiche delle condizioni contrattuali;
- Sicurezza in rete, è intesa come interesse pubblico e delle singole persone;
- Diritto all’educazione, perché tutti abbiano diritto ad acquisire le capacità necessarie per usare Internet in modo consapevole e attivo;
- Criteri per il governo della rete, tratta il riconoscimento dei propri diritti in rete sia a livello nazionale che internazionale e regole conformi volte alla piena attuazione dei principi e del carattere aperto e democratico, alla salvaguardia della capacità di innovazione, alla adozione di strumenti che ne garantiscano la partecipazione.
Qualsiasi cosa ne pensiate, siamo tutti invitati a dare il nostro contributo. La consultazione pubblica sulla bozza sarà possibile dal 27 ottobre a questo indirizzo: http://camera.civi.ci/
[Credits Photo: Ansa.it]