Intelligenza umana e artificiale sono ormai un binomio inscindibile, legato a doppio filo dai Big Data e alimentato dal machine learning, che permette alle macchine di apprendere autonomamente dai dati, riducendo al minimo l’intervento umano.
Una collaborazione dalle applicazioni e dai vantaggi molteplici e un mercato in forte crescita, capitanato dalle startup di machine learning, dal valore di 5.5 miliardi di dollari.
CHE COS’È IL MACHINE LEARNING
Come abbiamo già evidenziato, il motivo principale per cui le aziende usano l’Intelligenza Artificiale è l’analisi dei dati. Una scelta determinata dal volume e dalla varietà in costante crescita dei Big Data, con l’obiettivo di analizzare automaticamente e velocemente una quantità di informazioni sempre più complessa, per individuare opportunità di profitto ed evitare rischi.
Tutto questo è reso possibile grazie al machine learning, branca dell’AI e metodo di analisi dati che automatizza la costruzione di modelli analitici. I sistemi identificano autonomamente degli schemi, utilizzando algoritmi che imparano in modo iterativo: più i modelli sono esposti ai dati, più sono in grado di adattarsi in modo autonomo.
STARTUP IN AUMENTO
Le startup di machine learning sono in forte crescita, sia in termini di finanziamenti che di interesse: negli ultimi cinque anni, le 438 realtà internazionali monitorate dall’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano hanno raccolto 5.5 miliardi di dollari, con un investimento medio di 12.6 milioni per ogni startup.
Un incremento giustificato dalla vasta offerta di soluzioni tecnologiche per l’ottimizzazione di settori strategici: dall’ambito sanitario a quello bancario o finanziario, dall’automotive alla Pubblica Amministrazione.
Un ecosistema dinamico, che vede il suo maggior fermento negli USA, dove si colloca il 61% delle startup con oltre 3.5 miliardi di dollari di finanziamenti, seguiti da Europa (24%) e Asia (11%).
Tuttavia, se gli Stati Uniti dominano il mercato in termini assoluti, l’Asia – capitanata dalla Cina – è pronta a scalare la vetta, con un finanziamento medio di 31 milioni di dollari, contro i 13 americani e i 4 europei.
Come dichiarato da Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, in Cina «il finanziamento è concentrato su un numero più esiguo di startup e ciò comporta più opportunità per scalare i mercati».
IN EUROPA, LARGO ALL’INNOVAZIONE
Finanziamenti contenuti, ma iniziative innovative anche per l’Europa. Italia compresa. Come afferma Miragliotta, «C’è fervore sulla capacità di ricerca delle università e sulla visione degli imprenditori. Anche se le risorse finanziarie sono limitate».
Ne è un esempio iGenius, l’AI company che sviluppa soluzioni software per semplificare le relazioni fra persone e dati e che quest’anno ha chiuso una raccolta di 7 milioni di euro, erogati da business angel italiani.
Come abbiamo già segnalato, il 56% delle grandi imprese ha già avviato progetti di Intelligenza Artificiale, secondo quanto riportato dalla ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano.
Ed è su questo terreno che da anni noi di CrowdM investiamo per offrire ai nostri clienti soluzioni AI personalizzate, in linea con le più avanzate tecnologie presenti sul mercato: data-driven e basate sul machine learning, assicurando un controllo a 360° su tutti i processi realizzativi.
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