Storie multimediali? Semplice, con Storify

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Scrivere per il web: un’attività creativa, che ha acquistato sempre più importanza con l’avvento delle piattaforme social. I toni di voce si moltiplicano, le immagini diventano complesse e si compongono sempre più da testo oltre che da figure, i linguaggi cambiano, si arricchiscono e crescono ogni giorno, per seguire le tendenze del popolo della rete – talvolta anche a scapito delle corrette regole della grammatica italiana :)

Uno strumento non certo nuovo, ma forse non tanto utilizzato, per produrre contenuti multimediali complessi derivati dal web è Storify.

Lo strumento, di semplice utilizzo, permette di assemblare concetti espressi attraverso post pubblicati su diverse piattaforme social come Twitter, Instagram e YouTube, per ottenere delle storie (per l’appunto), che volendo acquistano un significato allargato rispetto ai singoli post originali.

Se ad esempio si pubblicano dei tweet legati da un hashtag specifico, perché si segue un evento o perché si sta approfondendo un argomento, grazie a Storify è possibile raccoglierli per evitare di perderli, con la possibilità di inframmezzarli aggiungendo introduzione, commenti, link a siti web diversi, foto tratte da Flickr… il tutto generato anche da produttori di contenuti diversi da noi.

Con Storify si possono ad esempio aggregare i tweet più interessanti legati ad un congresso, per creare un reportage che riporti i punti salienti riportati via Twitter dai migliori twittatori presenti all’evento, nel pieno rispetto del copyright. Ogni tweet mantiene la propria identità, con l’indicazione di chi lo ha scritto, che riceve una notifica nel momento in cui viene “citato” all’interno della storia.

Ogni storia può infatti essere notificata e condivisa di nuovo su Facebook e Twitter, e il sistema crea poi alcune righe di html per permettere di incorporare lo storify all’interno di blog e siti web.

Altro uso alternativo, sicuramente utile, è quello per la rassegna stampa digital: per raccogliere tutte le uscite derivanti da un’attività di digital PR o comunque le pubblicazioni di riviste online, sarà sufficiente creare una storia che le comprenda tutte. Il giornalista o il blogger ha scritto dopo molto tempo e avete già chiuso la rassegna? Nessun problema, la storia è sempre rieditabile, aggiornabile o correggibile.

Conoscete la piattaforma e ne fate altri usi? Condividiamoli.