CrowdM ridisegna la theatre experience del Miela


Il Teatro Miela di Trieste rinnova il proprio “palco digitale” e per farlo sceglie CrowdM.

Il progetto di restyling prevede una nuova veste grafica e una rinnovata architettura, per venire incontro alle esigenze di utenti evoluti: percorsi di navigazione fluidi e personalizzati, valorizzazione della componente ludica e di storytelling, navigazione mobile-first, coinvolgimento della community e integrazione con le piattaforme social.

Il concept si basa sulla dilatazione dell’esperienza dello spettatore, partendo da una constatazione semplice: gli spettacoli che amiamo ci accompagnano per sempre, l’emozione che ci trasferiscono inizia prima della fruizione in sala e prosegue oltre il sipario.

Cuore dell’attività del teatro è il suo cartellone, che si trasforma in un calendario dinamico e interattivo che ogni spettatore può personalizzare all’infinito: visualizzando gli spettacoli in programma nella settimana, nel mese, oppure ricercandoli per data e per genere, ma anche per singola tipologia.

Ogni spettacolo è corredato da una scheda di approfondimento con sinossi, cast e dati di produzione, ricca di contenuti multimediali.

Oggi l’utente si aspetta di poter riservare il proprio posto in prima fila con lo smartphone: per questo abbiamo dedicato attenzione all’esperienza dell’acquisto dei biglietti online, che ora è facile come un click.

Il Teatro Miela nasce nel 1990 a Trieste dall’associazione formata da nomi di spicco della scena culturale, come il regista Franco Giraldi, lo studioso Tullio Kezich e molti altri.

Fin dalla fondazione, il teatro si caratterizza come un contenitore agile e artisticamente spericolato, che incrocia cinema, teatro, musica, arti figurative e video. Insomma, un teatro “stabilmente instabile”, che offre una programmazione irriverente, alternativa e mai scontata.

“Creare un sito per una realtà multiforme come il Miela è una sfida stimolante” – spiega Silvio Stafuzza, CEO di CrowdM“Nel progetto abbiamo combinato le varie anime del Teatro: la vocazione artistica, la componente commerciale, l’importante funzione aggregativa. Senza dimenticare il ruolo del marketing, che garantisce la sostenibilità economica, consolida una base di fan stabile nel tempo e consente al teatro di regalare agli spettatori cartelloni sempre più ricchi e stimolanti”.

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