Si chiama Alanah Pearce, ha 21 anni, è una giornalista australiana tra le più famose al mondo per le recensioni di video giochi. Di recente si è fatta notare anche per aver tenuto testa ai troll che la minacciavano di violenze sessuali senza un’apparente ragione, con un metodo che pare abbia funzionato. Ha iniziato a contattare le mamme dei troll e a pubblicarlo su Twitter.

Questo il testo che ha inviato a una delle mamme via Facebook:

“Ciao Maria, non ci conosciamo, ma mi stavo chiedendo se X fosse tuo figlio. Non gli ho mai parlato prima, ma lui oggi mi ha mandato un messaggio pubblico preoccupante sulla pagina Facebook, così mi chiedevo se tu fossi interessata a parlarne con lui.”

La risposta della mamma è stata una cosa di questo genere:

“Omg, (parolaccia). MI SPIACE MOLTISSIMO. Sì, GLI PARLO IO!”

Il messaggio è stato retwittato più di 36mila volte.

La ragazza ha capito che molti di quelli che le inviavano messaggi disgustosi e a sfondo sessuale non erano maschi adulti, ma ragazzini che non conoscono altro linguaggio, per cui rispondere in maniera razionale non risolveva la situazione. Anzi, l’hanno portata a sentirsi davvero a disagio. Così ha fatto ricerche attraverso i profili Facebook dei troll e non le è stato difficile trovare quattro mamme. Contattate, ha ricevuto risposta solo da una.

La lotta di Pearce a questo tipo di messaggi è iniziata nel 2013, quando era arrivata ad essere oggetto di un articolo con commenti sessisti, con conseguenze tutt’altro che positive. La ragazza spiega come sia demoralizzante vedere il proprio lavoro, di cui si è fieri, sminuito a niente più se non un mero valore sessuale legato al genere a cui si appartiene, e come i commenti siano pesanti dal punto di vista psicologico.

Pearce non avrà sconfitto i propri troll, ma ha compiuto un passo nella direzione giusta per affrontarli.

Vi è mai capitato di essere oggetto delle attenzioni di un troll? Come vi siete comportati?