Tech e AI per il bene comune: le nuove frontiere del non profit


Negli ultimi anni, AI e sviluppi tecnologici hanno fatto il loro ingresso nel mondo del non profit. Sfruttando le potenzialità di blockchain, criptovalute e chatbot, il terzo settore si arricchisce di nuovi sistemi che ne rafforzano la comunicazione e rendono più sicure le transazioni.

IL NON PROFIT E LE CRIPTOVALUTE

In un mondo in cui contatti e decisioni sono sempre più veloci e smart, anche il terzo settore ha sentito l’esigenza di adeguarsi, utilizzando sistemi di pagamento più affidabili.

Quando si effettua una donazione, la più grande paura è che questa non vada a buon fine o che venga addirittura utilizzata per scopi diversi rispetto a quelli annunciati.

Per far fronte a queste preoccupazioni, il non profit continua ad evolversi a favore della sicurezza, implementando le tecnologie più recenti in grado di rendere più trasparenti le transazioni e la destinazione dei fondi, criptovalute in primis.

Le criptovalute sono riuscite ad affascinare anche il mondo del terzo settore grazie ai punti di efficienza che garantiscono rispetto alle transazioni bancarie tradizionali e agli efficienti sistemi di tutela di cui si avvalgono:

  • nessun limite di orario o geografico
  • costi più bassi rispetto a quelli bancari
  • massima sicurezza ed efficienza grazie alla blockchain.

TRASPARENZA E AFFIDABILITÀ GRAZIE ALLA BLOCKCHAIN

La blockchain è un database condiviso, decentralizzato e criptato con precise regole di sicurezza. Si tratta di un vero e proprio paradigma per la gestione delle transazioni, che garantisce l’immutabilità dei dati.

Costituito da una catena di blocchi che contiene più transazioni condivise in modo ridondante tra diversi nodi, è un archivio aperto a tutti i partecipanti che può essere modificato solo con il consenso di ciascuno di essi.

Donare attraverso la tecnologia blockchain ha l’enorme vantaggio per il donatore di seguire passo dopo passo l’intero percorso della propria offerta.

Un esempio concreto è la criptovaluta AidCoin, la moneta virtuale tutta italiana per il non profit, sviluppata da CharityStars su piattaforma blockchain Ethereum.

AIDCOIN, UN GRANDE SUCCESSO

AidCoin ha concluso a gennaio 2018 la propria ICO (Initial Coin Offering: raccolta fondi utilizzata primariamente dalle startup in ambito blockchain) raggiungendo risultati straordinari.

In soli 90 minuti, 1.500 utenti provenienti da tutto il mondo hanno investito oltre 16 milioni di dollari, per un totale di 14.333 monete Ethereum vendute. Somma che si aggiunge agli 8.333 Ethereum raccolti nella fase di presale del 2017.

Come si legge sul sito ufficiale, l’obiettivo principale di AidCoin è quello di arginare il sentimento di sfiducia dei donatori, rendendo quanto più trasparenti e tracciabili possibile le transazioni legate al non profit.

CHATBOT PER IL TERZO SETTORE

Quando si parla di filantropia, le transazioni non sono tutto: al centro ci sono le persone. Per questo è fondamentale consolidare il rapporto con i donatori, rendendoli protagonisti del processo di offerta.

Per attuare una strategia one-to-one che consenta di creare un rapporto di fiducia con il donatore e rendere più attiva la sua partecipazione, entrano in gioco i chatbot.

Come afferma Rhodri Davies di CAF (Charities Aid Foundation), l’implementazione di bot assicura enormi vantaggi soprattutto tra i piccoli donatori, massimizzando il sentimento di soddisfazione perché rende possibile un monitoraggio costante delle azioni realizzate.

Il beneficio è duplice, in quanto influenza non solo l’impatto, ma la stessa percezione di filantropia.

Inoltre, sempre secondo quanto dichiarato da Davies, l’automazione del processo conversazionale non supporta soltanto gli utenti, ma anche le piccole organizzazioni, compensando l’insufficienza di risorse umane e/o finanziarie.

Il report UK “Small Charities Sector Skills Survey 2016/2017” della FSI (The Foundation for Social Improvement), rivela che il 61% degli operatori del terzo settore intervistati ha carenze nell’utilizzo di nuove tecnologie proprio a causa dei mancati aggiornamenti, dovuti alla scarsità di risorse o alla mancanza di tempo.

Per questo motivo è necessario diminuire il digital divide tra grandi e piccole organizzazioni e sfruttare al meglio tutti i benefici dell’Intelligenza Artificiale.

INNOVAZIONE, GARANZIA, SICUREZZA

L’innovazione tecnologica è il nostro pane quotidiano.

Nel 2011, CrowdM è stata tra i primi in Italia a testare le nuove frontiere del terzo settore con 1ClickDonation©, la pluripremiata piattaforma di clickraising che rende protagonisti gli utenti della rete con un semplice click, per scegliere a chi andranno destinate le donazioni.

Da allora non ci siamo mai fermati. Oggi affianchiamo la nostra intelligenza naturale a quella artificiale per supportare i nostri clienti nella realizzazione di soluzioni efficienti e su misura, ricercando sempre nuove idee da impiegare nei diversi settori, non ultimo il non profit.

Innovazione, garanzia e sicurezza sono alla base del terzo settore, per assicurare trasparenza e affidabilità dei processi. Tecnologia blockchain e AI semplificano questa operazione, aprendo scenari inediti per il mondo delle donazioni, ancora tutti da scoprire.

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