3 cose da sapere della nuova policy di WhatsApp


Dopo quattro anni WhatsApp cambia la propria politica di privacy. L’aggiornamento è conseguente all’acquisizione da parte di Zuckerberg che, un paio d’anni fa sborsò 18 miliardi di dollari per accaparrarsi uno dei database più importanti al mondo.

Molti utenti hanno storto il naso all’idea che WhatsApp condividesse con Facebook i loro dati e in rete si trovano diversi “rimedi” contro la cessione del proprio numero di cellulare a Facebook.

 

whatsapp-nuova-privacy-dati-facebook-cosa-prevede-7dc75

 

D’altra parte in molti avranno risolto la pratica del rinnovo della nuova policy con un frettoloso “avanti-avanti-avanti-accetto” e solo ora si chiedono:

Ma l’accettazione delle nuove condizioni sulla privacy cosa comporta di preciso?

 

Ve lo spieghiamo in tre punti:

 

-1- I messaggi inviati e ricevuti in WhatsApp saranno più sicuri grazie alla crittografia end-to-end. Né Facebook, né WhatsApp, ma soprattutto né terzi, potranno leggerli. Inoltre è scongiurata l’eventualità di vedersi comparire durante le conversazioni banner pubblicitari.

 

-2- Facebook intende migliorare la targhettizzazione delle inserzioni pubblicitarie. Perché essere tartassati da pubblicità inutili quando si potrebbe avere informazioni solo sui prodotti di proprio interesse? Infatti, come è scritto nella nota ufficiale di WhatsApp “  …collegando il tuo numero di telefono con i sistemi di Facebook, Facebook potrà offrirti migliori suggerimenti di amici e mostrarti inserzioni più pertinenti se disponi di un account Facebook. Ad esempio, potrai vedere l’annuncio di una società con cui già lavori, piuttosto che l’inserzione di una società di cui non hai mai sentito parlare.” ma… un momento, non si era detto che WhatsApp non avrebbe condiviso il numero con altri? Questa parte della nuova policy è ancora poco chiara. Quello che si può ipotizzare (probabilmente) è l’organizzazione di un’attività di retargeting attraverso i numeri di cellulare.

 

-3- Per la prima volta WhastApp potrebbe aprirsi ad un uso aziendale, gestito molto probabilmente tramite specifici account business. Sarebbe una svolta storica per il customer service considerando l’attuale gestione da parte delle aziende con i classici call center  e voci registrate. Potrebbe essere l’inizio di una nuova gestione del cliente, da mobile con un’applicazione, strumento ormai familiare ai più e comoda da usare.

 

Quindi, da quanto emerso, non abbiamo nulla da temere neanche questa volta per i nostri dati.

Il consiglio però è sempre e comunque quello di leggere bene prima di accettare le nuove policy! :)   

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterShare on LinkedIn