Le “Chatbot” sono il futuro della Customer Experience?


Per chi ama vedere la realtà delle cose in bianco e nero, il mondo può essere diviso tra “fatti” e “chiacchiere”.

 

Dunque, secondo questa visione, che il mercato sia uno scenario in continua evoluzione e rivoluzione è un fatto, mentre che il virtuale possa diventare reale, al momento, è una chiacchiera.

Volendo proseguire con un approccio dicotomico, esiste una eccessiva distanza tra le nuovissime frontiere del mercato online e le persone. Il “copione” delle logiche di mercato ha sempre avuto una scaletta: da una parte ci sono i “consum – attori” che, grosso modo, interpretano da sempre i ruoli dei vari personaggi attivi sul mercato; dall’altra le aziende che hanno il compito della “direzione artistica” dei prodotti e della cura degli attori. Il gap si registra proprio per quest’ultimo fattore. Quando il mercato è online, manca una parte del “copione”. Quindi, come può un’azienda prendersi cura dei suoi clienti online? La risposta può appartenere al mondo delle “chiacchiere” perché se parliamo di “chatbot”, in fin dei conti… Parliamo proprio di chiacchiere!

 

L’obiettivo delle aziende illuminate è quello di migliorare la Customer Experience delle persone che sentono la necessità di “calore” o preferiscono un confronto “umano” prima di fare un acquisto. Per quanto possa sembrare un paradosso ontologico, le chatbot, potrebbero diventare il “cuore” delle vendite online. Ma… Siamo sicuri di parlare di un’imminente rivoluzione?

 

Dopo l’annuncio di Facebook relativo all’utilizzo delle chatbot nella piattaforma Messenger dello scorso Aprile, il mondo del marketing ha vissuto ore di grande entusiasmo, con Adespresso.com che parlava di “un potenziale enorme per le aziende”.

 

Ora assistiamo ai primi pareri discordanti, e tra i critici possiamo trovare quelli più categorici e quelli di natura “nostalgica”. Tra i primi citiamo il sito web giornalistico statunitense The Verge – che dichiara senza equivoci “i nuovi bot di Facebook Messenger sono la via più lenta per usare internet”. Tra i“nostalgici” riportiamo le dichiarazioni di Jared Newman su FastCompany che quasi rimpiange, i bot di “una volta” – da ELIZA a SmarterChild – perché avevanopiù cuore di quelli attuali”. Inoltre aggiunge “oggi semplicemente – nel bene e nel male – [i bot] sono un altro fra i tanti set di strumenti a disposizione dell’uomo, di cui questi potrà servirsi, che potrà usare, ma con cui non potrà chiacchierare e umanamente giocare


Ad ogni modo avremo tempo per seguire il corso della storia e di registrare i successi o gli insuccessi di questa nuova tecnologia. Per il momento siamo fermi alle “chiacchiere” perché di “fatto” sono sempre e solo le persone a determinare le nuove logiche di mercato.

Fonti: Techeconomy.it e Adespresso.com

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