Social Media Automation: istruzioni per l’uso


I social media giocano un ruolo sempre più rilevante all’interno della strategia comunicativa dei brand, questo è chiaro come il sole. Ciò che (forse) non è chiaro a tutti è come riuscire a utilizzare in maniera efficiente le varie piattaforme a nostra disposizione, ottimizzando tempi e contenuti. La risposta? Social Media Automation, ovviamente. Ma siamo sicuri di sapere esattamente come gestirla? Qui sotto tutte le dritte e gli strumenti per sfruttarla al meglio.

I SOCIAL MEDIA E I BRAND

Partiamo dal principio.
Là fuori, nel mare magnum dei social di tutto il mondo, ci sono oltre 100 leading social network. Di questi, DreamGrow ne ha selezionati 15, i più popolari, che vedono sul podio il pezzo grosso Facebook, seguito da Youtube e Instagram; quarto posto invece per Twitter.

social network più popolari

I brand sono coscienti dell’importanza dei social per il proprio business e anche loro hanno dei canali di fiducia, con Facebook e LinkedIn in testa alla classifica: il primo è il social con il più alto user rate a livello mondiale, perfetto per targetizzare i segmenti desiderati; il secondo è nato con obiettivi B2B, che lo rendono ideale per generare lead e incrementare le conversioni.

Fin qui tutto lineare, no? Almeno a parole.
Perché se è vero che Facebook e LinkedIn sono i social preferiti dai brand, in media i marchi utilizzano dai due ai cinque social media per la propria marketing communication, il che rende fondamentale la presenza di una buona strategia social alle spalle per garantire la creazione e la pubblicazione costante di contenuti di qualità che rispecchino l’identità del brand, per garantire un buon engagement e il ROI.

Quanti social network utilizzano i brand

Ed è qui che si avvertono i primi crack.
Secondo quanto emerso da uno studio realizzato da Clutch in partnership con Smart Insights, tra le sfide che i brand si trovano a dover fronteggiare in ambito social primeggia la carenza di risorse umane e finanziarie, seguita dall’assenza di una strategia e dalla difficoltà di incrementare follower e influencer.

Social Media e Brand

Queste difficoltà si riflettono anche nei dati raccolti da CoSchedule, dalla cui indagine – che ha interessato oltre 1.600 marketer – emerge che il 77% condivide ogni contenuto da una a tre volte sui propri canali. Inoltre, secondo un altro studio sempre di CoSchedule, quasi il 60% impiega oltre 4 ore per realizzare un contenuto, mentre il 35% arriva a impiegarci anche 7 o più ore.

Che cosa significa tutto questo? Che si investe troppo sulla creazione di contenuti, mentre si trascura la parte di distribuzione. Il che è una follia se solo pensiamo ai milioni di post prodotti sui social network ogni giorno (55 solo su Facebook), che – si badi bene – non devono intimorirci, ma anzi spronarci ad attivarci per capire come emergere e creare engagement con il nostro pubblico.

SOCIAL MEDIA AUTOMATION: LE REGOLE DA SEGUIRE

È qui che entra in gioco la Social Media Automation. Con il giusto tool, infatti, è possibile ottimizzare tempi e risorse, garantendo una distribuzione su tutti i canali sui quali si è presenti, facilitando post e re-post dei contenuti.

Occhio però: per quanto possa sembrare semplice caricare tutto su una piattaforma e lasciar fare alla macchina il resto, è fondamentale saper padroneggiare gli strumenti, evitando di meccanizzare l’intera comunicazione.

Come sottolinea Blog2Social, tra le cose da non fare in ambito Automation, primeggia quella di risultare robotici, assicurandosi sempre di interagire personalmente con la propria community. È necessario inoltre programmare sapientemente i contenuti da mostrare, evitando l’effetto spam e facendo attenzione a non pianificare con troppo anticipo, per evitare il rischio di proporre contenuti datati o da aggiornare.

Per esser certi di dominare il mezzo, Blog2Social propone 3 semplici regole da tenere a mente per ogni strategia di Social Media Automation:

  1.  Conosci il tuo pubblico: osserva e studia le singole community su ogni piattaforma, in modo da automatizzare solamente i contenuti rilevanti per ogni pubblico social specifico. Non è infatti necessario pubblicare tutto ovunque, ma sempre in relazione all’audience social di ciascuna piattaforma.
  2.  Personalizza per creare engagement: come abbiamo appena visto, puoi condividere lo stesso contenuto su tutte le piattaforme idonee, ma evita di postare i tuoi contenuti con lo stesso format. Ogni canale ha la sua grammatica, condivisa e applicata dalla propria community. Per cui, personalizza i tuoi post e adatta le caption per ogni social. Un esempio concreto? Basta hashtag su Facebook e LinkedIn, limitane l’utilizzo a Twitter e Instagram. Inoltre, cerca sempre di incoraggiare l’interazione nelle tue caption, ponendo domande, facendo dei sondaggi o menzionando qualcuno.
  3. Ottimizza il tuo planning: ogni social ha la propria “ora di punta”, durante la quale i diversi utenti sono attivi. Con la Social Media Automation puoi pubblicare i tuoi contenuti nei tempi ottimali per ottenere la massima visibilità e reach. Per cui, se Twitter e LinkedIn hanno il tasso di interazione più alto durante la giornata, Facebook, Instagram e Pinterest sono più attivi alla sera e durante i week-end. Molti tool per la Social Automation includono la feature di pubblicazione agli orari migliori. Se questo non fosse possibile, basta memorizzare quando postare sulle diverse piattaforme: utilissima a riguardo è l’infografica di CoSchedule, che include anche quanti post giornalieri sono consigliabili per ciascun social.
  4. Golden Rule – Analizza e ripeti: alle tre regole segnalate da Blog2Social, ne aggiungiamo una quarta da tenere sempre a mente per ogni pianificazione strategica, ossia quella di analizzare sempre la propria performance, in modo da capire che cosa funziona e cosa invece è da rivedere, così da apportare le modifiche necessarie per garantire il ROI.
    Come abbiamo già visto in passato, tra le principali cause di inefficienza della propria strategia social spicca l’assenza di monitoraggio, che perde di vista la distribuzione dei contenuti e la risposta degli utenti agli stessi. È necessario quindi tenere sotto controllo i like, le condivisioni, i click e i commenti per ogni post. Oppure potete optare per un’efficace 3C Competitive Analysis, ossia un’accurata analisi quali-quantitativa sulle 3C (Content, Channel, Consumer) realizzabile su misura dal team di CrowdM. Per saperne di più, basta cliccare qui.

TOOL PER OGNI OCCASIONE

Avendo ben chiari gli step e le regole da seguire, possiamo ora accingerci a scegliere il giusto tool per la nostra Social Media Automation. L’impresa potrebbe rivelarsi più ardua del previsto: sono infatti tantissimi gli strumenti a disposizione, con punti di forza differenti per le diverse piattaforme.

La domanda sorge quindi spontanea: perché scegliere un solo tool quando possiamo combinare i diversi punti di forza a sostegno della nostra social media strategy?

Per non dilungarci troppo, diamo un occhio ai tool selezionati da Passionate Marketers per Facebook e LinkedIn aka i social preferiti dai brand.

  • Facebook: per la piattaforma di Zuckerberg primeggiano SocialPilot e HubSpot.
    Il primo è un tool onnicomprensivo che ha come feature predominante lo strumento di Facebook Analytics, che ti permette di calcolare e incrementare l’efficacia della tua strategia di marketing identificando il tuo pubblico in segmenti più specifici, calcolando inoltre trend e market influence per definire con precisione i contenuti che trovano maggiore consenso tra il tuo pubblico.
    Il secondo invece, oltre ad essere noto come ottimo software di Inbound Marketing, è anche uno dei più popolari strumenti di Automation. Nel dettaglio, HubSpot raccoglie gli hard data utili per identificare i gap presenti nella tua strategia su Facebook, suggerendoti inoltre come migliorarla.
  • LinkedIn: per il social dei professionisti spunta ancora una volta SocialPilot, oltre che Buffer. Il primo vanta l’abilità di generare lead e identificare key influencer e thought-leader, mentre il secondo – anch’esso all-in-one, quindi utilizzabile per gestire più piattaforme – permette di programmare i post su LinkedIn (feature non presente sul social); inoltre, Buffer connette entrambi gli account business e personale, consentendoti di includere link e immagini ai tuoi post.

ORA TOCCA A TE!

Adesso hai in mano tutte le informazioni (e gli strumenti) per gestire al meglio la Social Media Automation. Sai cosa fare e (soprattutto) cosa non fare, e quali tool scegliere. Ora non ti resta che applicare il tutto.

Se l’argomento ti appassiona e desideri ricevere una consulenza professionale per una strategia vincente, il team di CrowdM è pronto ad ascoltarti!

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